La denuncia tesa a bloccare le vendite del Galaxy S3 negli USA da parte di Apple è l’esempio di un sistema che non funziona più sotto regole di protezione delle idee ma si è trasformato in una forma organizzata di minaccia.
Considerando che la scelta di acquisto in una società come la nostra, in cui il consumo è il vero ‘diritto di voto’, esprime l’opinione del consumatore, negare questa possibilità significa rompere un equilibrio necessario per la diffusione di un’innovazione condivisa. Apple dovrebbe sapere che non basta copiare un IPhone per fare un iPhone, e di certo il Galaxy S3 è il concorrente meno simile sul mercato in questa fase di vendita.
Siamo arrivati ad una situazione in cui innovare partendo dall’ingegno umano gia oggi presente è diventato difficile. Nelle grandi aziende consultare l’ufficio brevetti è vietato agli ingegneri perché, se poi si infrange un qualsiasi brevetto, il solo fatto di esserne a conoscenza in maniera indiretta porta ad un aumento della pena. Si dovrebbe, e in questo concordo con John Siracusa, spostare il paradigma verso l’idea di proteggere e diffondere un marchio, ma non un prodotto specifico.
Nel mondo della moda ci sono stagioni dove va il verde, e la diffusione di capi di una certa somiglianza stilistica non ha ucciso il gusto comune.
Penso che sia il momento di passare a questo anche nella tecnologia. Sarà la bontà del prodotto a prevalere insieme alla reputation della casa madre.
C’era un periodo in cui tutti facevano pc all in one come gli iMac, o in cui tutti copiavano i Blackberry. Il leader del mercato traina il resto del settore, è inevitabile per la sua stessa posizione di leader.
Speriamo che presto il Senato USA se ne accorga.