L’Italia è un paese strano, figlio di una storia invidiabile, ma che oggi sembra spesso incapace di guardare al mondo moderno.
Nel 2010 abbiamo però qualcosa di cui rallegrarci, che dovrebbe essere d’esempio per tutte quelle piccole realtà che vogliono investire sul futuro nel nostro territorio.
Sto parlando di Digitalia, una trasmissione diffusa live attraverso internet e fruibile anche via podcast, che in pochi mesi si è imposta come punto di riferimento della comunità digitale italiana.
Come hanno fatto?
Semplice, hanno investito sui contenuti e sulla competenza. Le tre personalità che gestiscono la trasmissione infatti ogni settimana analizzano, con piglio critico e mai conformista, le news dal mondo informatico/digitale proponendo sempre un punto di vista originale.
I contenuti appunto, in Italia molto spesso il giornalismo si limita a riportare senza confrontarsi con il proprio pubblico, senza mai entrare nel merito di una riflessione, o ancor peggio, senza mai fornire al fruitore uno spunto di riflessione critico.
Digitalia invece lavora in senso opposto, le news da trattare vengono fornite dagli stessi utenti grazie al concetto di “redazione distribuita” su Twitter, ed il contributo formidabile della trasmissione è quello di commento, di stimolo, non solo di reportage nudo e crudo.
Penso che questa sia la carta vincente, in un mondo digitale in cui le informazioni (a volte di dubbia qualità) vengono fornite e fruite da tutti, è importante confrontarsi con un’opinione che possa diventare punto di riferimento e di confronto.
Molto, troppo, spesso sentiamo parlare di un Web che favorisce solo la massificazione, fermandoci a fenomeni superficiali, ma se oggi andiamo ad approfondire realtà fuori dall’Italia, vediamo che è in atto una sempre maggiore personalizzazione dell’informazione, che si basa sulla fiducia che quella particolare fonte e commento sia attendibile (Leo Laporte è il massimo esempio, from people you trust.)
Complimenti quindi alla redazione di Digitalia e ai suoi tre speaker, Franco Solerio, Carlo Becchi e Massimo de Santo. L’Italia ha bisogno per ripartire, di modelli come questo.
Se volete potete fare una donazione alla trasmissione tramite Paypal, andate sul loro sito ufficiale: Digitalia